Quantcast
Channel: Colin
Viewing all articles
Browse latest Browse all 267

Sentenza The Pirate Bay: cosa accadrà alle piattaforme UGC?

$
0
0

The Pirate Bay fuori legge per la Corte di Giustizia Europea. E’ storica la sentenza che condanna la piattaforma di condivisione online indice di BitTorrent, protocollo con il quale gli utenti, denominati  “peers”, possono condividere file di ogni genere.

La caratteristica essenziale di BitTorrent è che i file sono divisi in piccole parti, per cui non è indispensabile un server centrale per la memorizzazione degli stessi. Per poter procedere alla condivisione dei file, gli utenti devono scaricare un software specifico, client-BitTorrent, che consente di creare file torrent. I file torrent rinviano ad un server centrale che identifica gli utenti disponibili alla condivisione e il relativo file multimediale. Qui entra in gioco la piattaforma The Pirate Bay, che provvede ad indicizzare i file in modo che possano essere reperiti dagli utenti e scaricati mediante download.

The Pirate Bay: la vicenda

copyright-389901_1280All’origine della controversia la richiesta della Stichting Brein, una fondazione dei Paesi Bassi che protegge gli interessi dei titolari dei diritti di autore, diretta a far ingiungere alle società Ziggo BV e XS4ALL Internet BV, fornitori di accesso a Internet, di bloccare i nomi di dominio e gli indirizzi IP della piattaforma di condivisione online The Pirate Bay in quanto i file torrent proposti rinviano, nella gran parte dei casi, ad opere protette dal diritto di autore, senza che i titolari del diritto abbiano dato la loro autorizzazione agli amministratori e agli utenti della stessa piattaforma ad effettuare atti di condivisione.

Accolta in primo grado, la richiesta della Stichting Brein era stata respinta in appello. La Hoge Raad der Nederland, la Corte suprema dei Paesi Bassi, ha rilevato che mediante la piattaforma The PirateBay opere protette dal diritto di autore sono messe a disposizione del pubblico senza l’autorizzazione dei titolari dei diritti e sono rese accessibili dagli abbonati della Ziggo BV e della XS4ALL Internet BV, violando così il diritto di autore e i connessi diritti dei titolari dello stesso.

Tuttavia, la stessa Corte, non ha ritenuto di poter rispondere con certezza alla questione di stabilire se The Pirate Bay configuri anche una comunicazione al pubblico delle opere ai sensi dell’art. 3 della direttiva 2001/29 in materia di diritto d’autore che al paragrafo 1 dispone che

Gli Stati membri riconoscono agli autori il diritto esclusivo di autorizzare o vietare qualsiasi comunicazione al pubblico, su filo o senza filo, delle loro opere, compresa la messa a disposizione del pubblico delle loro opere in maniera tale che ciascuno possa avervi accesso dal luogo e nel momento scelti individualmente”,

per cui gli autori dispongono di un diritto precauzionale che gli consente di frapporsi tra eventuali utenti della loro opera e la comunicazione al pubblico della stessa. Mancando una precisa nozione di “comunicazione al pubblico”, la Corte suprema dei Paesi Bassi ha sottoposto la questione alla Corte Europea che, il 14 giugno scorso nel procedimento C-610/15, ha chiarito come la nozione di “comunicazione al pubblico” necessiti di una interpretazione in senso ampio, in quanto la direttiva 2001/29 persegue come obiettivo principale quello di realizzare un elevato livello di protezione a favore degli autori, consentendo ai medesimi di ottenere un adeguato compenso per l’utilizzazione delle loro opere, soprattutto in caso di comunicazione al pubblico.

Tra le varie precisazioni su TPB la Corte UE ha chiarito

  • il ruolo imprescindibile dell’utente e il carattere intenzionale del suo intervento;
  • che la nozione di pubblico riguarda un numero indeterminato di destinatari potenziali e comprende un numero di persone piuttosto considerevole;
  • che per aversi comunicazione al pubblico l’opera deve essere comunicata secondo modalità tecniche specifiche, diverse da quelle finora adoperate, o rivolta ad un pubblico “nuovo”, intendendosi un pubblico che non sia stato ancora preso in considerazione dagli autori nel momento in cui hanno autorizzato la comunicazione iniziale della loro opera al pubblico;
  • che il carattere lucrativo della comunicazione non è privo di rilevanza;
  • che, perché vi sia un atto di comunicazione, è sufficiente che l’opera sia messa a disposizione in modo che il pubblico possa accedervi dal luogo e nel momento da loro individuato.

prop_intell_22275798_xxlIn sintesi, mediante la piattaforma TPB opere protette dal diritto di autore sono messe a disposizione degli utenti nel luogo e nel momento che scelgono individualmente e che, se anche tali opere non sono state messe online dagli amministratori della piattaforma, essi intervengono con piena cognizione delle conseguenze del proprio comportamento, svolgendo un ruolo imprescindibile nella messa a disposizione delle opere in questione. Deve quindi escludersi che gli amministratori svolgano una “mera fornitura” in quanto la piattaforma provvede a indicizzare i file torrent, in modo da renderli facilmente localizzabili e scaricabili dagli utenti e allo scopo di trarne profitto, dal momento che tale piattaforma genera considerevoli introiti pubblicitari.

Quanto al pubblico, la piattaforma TPB sarebbe utilizzata da un numero considerevole di utenti dell’ordine delle diverse decine di milioni.

Riconosciuta la responsabilità degli amministratori, riconosciuta la violazione del diritto d’autore: cosa ne sarà delle altre piattaforme di condivisione?

La sentenza tanto attesa avrà molti più effetti nei confronti dei c.d. User Generated Content (Ugc), cioè le piattaforme di condivisione gratuita come Youtube, che sulla pirateria vera e propria che risponde a diverse logiche nella ormai era dello streaming.

Non risulterebbero sotto la spada di Damocle i cyberlocker, cioè quelle piattaforme di gestione di file di grandi dimensioni con spazio autonomo per i singoli utenti. Questi siti, infatti, non indicizzano i file e hanno un modello di business basato sull’attivazione di abbonamenti premium prescindendo dalle inserzioni pubblicitarie.

L'articolo Sentenza The Pirate Bay: cosa accadrà alle piattaforme UGC? sembra essere il primo su Colin.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 267

Trending Articles